Tai Chi Chuan è introspezione.


Tra le tante cose che il Taiji Quan può regalare al praticante, quella che impatta per prima è l’introspezione:  l’osservare come pensieri e sentimenti e tutti gli stimoli prodotti dalla mente interagiscono con la muscolatura provocando una reazione che riflette il nostro modo di essere nel mondo. Questa è la causa di attitudini fisiche errate che si avvertono naturali e sono la causa di tanti problemi.

Riuscire a sviluppare l’abilità di osservarsi ci rende capaci di risolvere buona parte dei nostri problemi trovando soluzioni e rendendoci pronti ai cambiamenti. Questa capacità richiede un atto di volontà che tenga la nostra attenzione, tutti i giorni, per quanto possibile, esclusivamente su ciò che facciamo, sentiamo, vediamo e tocchiamo nel qui e ora. E’ un’ attitudine che dovrebbe essere considerata una priorità nella vita per la propria salute e il corretto funzionamento del nostro organismo.

La maggior parte delle persone, soprattutto i giovani, trova difficoltà a portare l’attenzione verso se stessi. Per ascoltarsi serve calma e silenzio, esattamente il contrario di quello che la nostra società con la televisione e gli smartphone ci offre portando la nostra concentrazione fuori di noi anche su più attività contemporaneamente: multitasking. Questo aspetto estremizzato, se non viene bilanciato da un’attività introspettiva, crea uno sbilanciamento che è evidente guardando alcune persone che incontriamo, lo è meno se dobbiamo valutare noi stessi. E’ necessario comprendere che il corpo è l’interfaccia del nostro essere con il mondo e vive nel qui e ora,  proiettare il pensiero altrove rimuginando di fare qualcos’altro rende squilibrati.

Il metodo per eccellenza per sviluppare la capacità di osservarsi è la meditazione, che diventa difficile e “noiosa” vista la nostra costante e sostenuta azione di portare la mente fuori da noi. In questo caso Il Taiji Quan è una valida alternativa, un grimaldello per riuscire a portare l’attenzione verso l’interno partendo dal corpo.  Muoversi assumendo precisi assetti posturali che ci rendono più saldi sulle gambe e sul terreno, conduce a focalizzarci sul corpo; eseguendo gesti morbidi e lenti ci si accorge che attiviamo resistenze inutili. Col  tempo si realizza che queste rigidità hanno una natura emotiva e psicologica che vivono attivamente nel corpo e ne prendono sempre più il controllo. Per arginare e invertire la tendenza la pratica del Tai Chi interviene sui blocchi fisici disperdendoli.
Prendere consapevolezza fisicamente di come reagiamo a livello psico-emotivo è il primo passo per effettuare un cambiamento, una vera impresa che necessità di un atto di volontà quotidiano dal quale spesso si vuole fuggire con la scusa di avere sempre un motivo più importante per fare altro. In questa maniera si mantengono vive nel corpo, nella mente e nel cuore le proprie “rassicuranti” convinzioni per rimanere sempre e comunque se stessi.

Per i corsi vedi Sedi e Programma

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